Il fascino dell’idiozia

Miglior Spettacolo al TeatarFest di Sarajevo 2010

Finalista Premio Equilibrio Roma 2009 Auditorium Parco della Musica (RM)

Selezione
Anticorpi EXPLO circuito Giovane Danza d’Autore 2009/2010

Finalista all’AICC 2010 – Aahrus International Choreography Competition, Danimarca

Con Andrea Lorena Cianchetta, Martina Garbelli, Enrica Zampetti
voce Enrica Zampetti

Regia, coreografia e drammaturgia del suono Luana Gramegna
scene, maschere e luci Francesco Givone
musica originale, video e live electronics Stefano Ciardi

una produzione Zaches Teatro 2009/2010
co-produzione Kilowatt festival 2009 – Eruzioni Festival 2009
residenze Teatro Studio (Scandicci,FI), CRT Milano, Teatro Comunale G. Papini (Pieve Santo Stefano, AR), I Macelli (Certaldo, FI)

Cos’è che colpisce nel Goya delle pitture nere?
Cosa rimane impresso nella mente distanziandosene?
Che sapore si ferma in bocca?
 

Prima tappa della Trilogia della Visione, progetto più ampio sull’opera pittorica di tre differenti artisti che indaga l’atto di vedere come forma sinestetica e articolata di percezione.

La visione non è qualcosa di concreto e trasmissibile univocamente, essa è comunicabile secondo una costruzione determinata, ma è percepibile solo attraverso nessi logici personali e traduzioni soggettive di ognuno, ovvero attraverso sensazioni, sintesi di senziente e sentito. La possibilità di comprensione ci viene data dunque dai sensi e non dall’intelletto. Colui che si abbandona alla visione è un testimone che non è in grado di raccontare ciò che ha visto. La visione è qualcosa che accade e non è ri-narrabile, è presente e assente nello stesso momento.

Il Fascino dell’Idiozia è un’indagine sulle atmosfere che abitano le Pitture Nere di Goya, restituite sulla scena attraverso la luce, il suono e il movimento. Un lavoro sulla percezione costretta dalla menomazione dei sensi. I corpi sono concessi allo sguardo per sottrazione, strappati al buio, al silenzio e all’immobilità. Il fascino per Goya e le Pitture Nere è il fascino per l’idiozia nel suo significato etimologico: visione del mondo come universo privato, inafferrabile e incompreso, considerato fuori dalla normalità, dalla socialità, idiota. Bisogna abituarsi all’oscurità per vedere più a fondo e intuire presenze che non si possono cogliere ad un primo osservare. Questa oscurità ha un suono.

Sono Pitture sonore dipinte da un idiota sordo.